Potenziale di corrosione

Accertata, sospettata o temuta la presenza di fenomeni di corrosione all’interno di una struttura in calcestruzzo armato, può essere importante e necessario indagarne l’estensione e la gravità attraverso una campagna di mappatura puntuale.

Il metodo elettrochimico normalmente utilizzato si basa sulla misurazione della differenza di potenziale delle armature in diversi punti utilizzando un elettrodo di riferimento saturo del tipo C_u/C_uSO₄ (rame/solfato di rame, figura 2.70) il cui estremo, fornito di appoggio spugnoso viene appoggiato sulla superficie del cls, dando origine ad una sorta di “pila” di cui si misura il flusso di corrente attraverso un voltmetro ad alta impedenza.

Usualmente l’attrezzatura utilizzata per l’indagine si basa sulla combinazione di un pacometro opportunamente configurato via software e di una sonda C_u/C_uSO₄ (figura 2.71).

Una volta tracciato il reticolo di armatura presente attraverso strisciate pacometriche o GPR ed il reticolo di punti d’indagine l’elettrodo di riferimento viene spostato sui diversi nodi registrando per ciascuno di essi la differenza di potenziale indicata dal voltmetro.

 I dati raccolti vengono quindi essere riportati su un report di cantiere appositamente preparato e tabellati indicando anche i valori massimo, minimo e medio.

In post-produzione sarà possibile rappresentare la superficie di prova sotto forma di immagine bi-dimensionale per curve di isopotenziale (Equipotential contour map,) che fornisce un’indicazione visiva immediata dello stato di corrosione generale (o meglio della probabilità di corrosione), o come scala cromatica, il tutto attraverso software con algoritmi statistici appositamente sviluppati.